mercoledì 29 settembre 2010

Barche a vapore


All’epoca ovviamente si continuava ad utilizzare remi e vele, ma videro la luce le prime imbarcazioni con motore in un certo senso, la nave a vapore definita anche piroscafo o vapore, era un mezzo di trasporto che usava la propulsione a vapore, inizialmente realizzata con due ruote applicate ai lati delle imbarcazioni e solo successivamente si applicò un'elica poppiera.
In realtà il primo modello funzionante di battello a vapore fu varato nel 1783 da Claude de Jouffroy.Si trattava di un prototipo, poiché il primo vero battello a vapore che applicò l'apparato motore fu inventato da James Watt e fu fatto navigare lungo il fiume Hudson in America nel 1807. Questo battello aveva una potenza di 18 cavalli e fu demolito subito dai barcaioli che lavoravano sul fiume per paura di restare senza lavoro. Ma oramai era inutile ribellarsi all'avanzamento della tecnologia, poiché la propulsione meccanica elimina ogni difficoltà di sorta e i miglioramenti di tale metodo aumentarono di volta in volta con il tempo.
All’inizio la nave a vapore andava soprattutto nella navigazione in acque interne, essendo ancora troppo rischioso l'utilizzo sulle lunghe distanze. La cultura del veliero era ancora saldamente radicata nell'immaginario collettivo e in più c’era un altro problema, che non si sapeva come risolvere, il problema della scorta di combustibile. Nel 1838 ad esempio ci fu una gara di velocità tra 2 piroscafi durante la prima traversata atlantica a vapore, e uno di loro dovette bruciare l'arredamento delle cabine per mantenere in funzione la caldaia. Fu comunque la prima nave ad attraversare l'Atlantico usando solo il vapore.
In quello stesso anno, il costruttore della Great Eastern verificò una cosa semplice che ebbe tuttavia un'importanza decisiva: più grande era il tonnellaggio della nave, più combustibile essa poteva trasportare e più lunga poteva essere la distanza da coprire.
.Nella prima metà dell'Ottocento poi apparirono sul mare le prime navi con lo scafo in ferro invece che di legno e con le eliche al posto delle immense ruote che avevano quelle a vapore.
L’elica infatti, essendo sommersa, non interferiva con il moto ondoso marino ed era molto più sicura (la ruota a pale molto suggestiva fu mantenuta ancora per un secolo solo sui fiumi e sui laghi). Poi dopo la Seconda guerra mondiale la motrice a vapore andò in disuso del tutto e piroscafi ancora funzionanti sopravvivono oggi solo per i turisti. In America sono attivi i famosi battelli sul Missisipi ad esempio e anche in Europa navigano ancora autentici modelli secolari, sui laghi svizzeri e sul fiume Reno in Germania. In Italia si trovano dei piroscafi autentici dei primi del ‘900 restaurati, sul lago di Garda, sul lago Maggiore e sul Lago di Como.
La prima nave interamente metallica si ebbe nel 1843 ed era una nave con motrice mista a vela e a vapore, dopo qualche anno nel 1870 però già i battelli e piroscafi a vapore superano i velieri per numero.
Nel 1875 erano rimasti solo tre paesi, Canada , Norvegia e Italia che costruivano ancora navi a vela. Con l’ apertura del canale di Suez che era intransitabile alle navi a vela, si vide la definitiva scomparsa dei velieri.
Siamo nel 1884 quando sulle sponde del lago St. Clair nello stato americano del Michigan un tale Christopher Smith varava la sua prima imbarcazione da diporto a motore,
In Italia non tutti sanno che invece già da qualche anno, sulle sponde del lago di Iseo, in provincia di Bergamo, un altro precursore della nautica da diporto, Ernesto Riva, nel suo piccolo cantiere cominciava la costruzione di barche da carico, da pesca e da passeggio.

Fu così che alla fine del 1800 ormai le navi erano praticamene tutte dotate di turbina a vapore il che le faceva andare molto veloci e permetteva anche a navi di grande stazza come i transatlantici di lusso di percorrere molte miglia negli Oceani, cosa che prima era impossibile per navi così grandi.